mercoledì, settembre 27, 2006

Gli infiltrati

Gli infiltratiTimeo Danaos et dona ferentes
Temo i Greci anche quando portano doni

Spesso si iscrivono ai forum che trattano il tema delle scie chimiche anche incidentalmente, delle persone i cui contributi rivelano, entro poco tempo, lo scopo precipuo di “confutare” le affermazioni degli studiosi seri e dei testimoni del fenomeno. Sono persone, di solito, con una buona preparazione tecnica, a loro agio quando disquisiscono di rotte, motori, carburanti, proprietà dell’atmosfera, eventi meteorologici etc. All’inizio, con modi urbani e quasi ossequiosi, insinuano (o provano ad insinuare) il dubbio tra gli altri utenti con domande come le seguenti: “Siete sicuri delle quote da voi rilevate? Sapete che alcune scie di condensazione sono persistenti e possono durare fino a sei ore? Non vi siete accorti che, in questi ultimi anni, il traffico aereo è aumentato? Conoscete la dinamica dei fluidi? Siete al corrente di che cos’è il punto di rugiada?”

Costoro, quando si accorgono che la loro strategia è inefficace, cominciano un po’ alla volta ad usare toni sempre più perentori, facendo capire agli altri interlocutori di essere degli incompetenti: esibiscono una serie di credenziali “scientifiche” per tentare di ridimensionare le altrui asserzioni. Quindi, allorché si avvedono che testimoni e ricercatori non sono disposti a farsi incantare da formule, particolari tecnici corretti ma non attinenti, denunciano il materiale prodotto (foto, filmati, risultati di analisi, documenti ufficiali, articoli) come una congerie di elementi discutibili e mal interpretati.

Infine, scornati ed esasperati per non essere riusciti ad imbrogliare ed a creare scompiglio, gettano la maschera: ricorrono ad espressioni sprezzanti, talvolta offensive, per poi diradare i loro interventi sino a dileguarsi, con le pive nel sacco. Questi infiltrati, sebbene con qualche tratto personale, rivelano una caratterizzazione stereotipata: ciò ci induce a supporre che siano per lo più militari, il cui addestramento implica un annientamento dell’individualità a favore di un’omologazione psicologica ed antropologica. Un’analisi dell’idioletto, ossia del loro modo di esprimersi specialmente sotto il profilo linguistico ma anche contenutistico, denota una cultura tecnica di tipo scolastico e libresco, una forma mentis rigida, senso della gerarchia, scarsa sensibilità per i valori etici: sono tratti peculiari di individui appartenenti all’esercito, all’aviazione civile e militare, a laidi apparati del potere.

Credo che, tenendo conto di questo identikit, si potrà in futuro evitare di cadere nelle trappole tese dagli sfrontati disinformatori che è bene ignorare. Controbattere i loro sofismi è ozioso: infatti coloro adducono solo argomenti capziosi e forvianti. È come discutere con i teologi: hanno sempre ragione, perché in realtà hanno sempre torto, oltre ad essere in mala fede. I loro “responsi” sono come quelli della sibilla: non solo ambigui, ma anche incentrati sull’anfibologia, cioè sulla proprietà di un enunciato o di un’espressione di possedere due significati contrapposti entrambi validi, in modo da prevalere nelle discussioni, senza mai sbilanciarsi. Essi sanno, ma fingono di non sapere. Il loro intento è quello di dividere e di confondere. Gli anticorpi per eliminare questi intrusi esistono: usiamo tutte le difese del sistema immunitario prima che infettino l’intero organismo.


Fonte: Scie Chimiche (Chemtrails)

(1) Un esempio di anfibologia: il timore dei nemici. In questo sintagma, solo il contesto può chiarire se il complemento di specificazione ha valore soggettivo od oggettivo.


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